Ultima modifica: 14 Febbraio 2016

Alunne di VUE premiate al concorso “Scelgo io!”

Le alunne Hannah Ijarikari, Giulia Molteni, Chiara Tammaro, Lidia Colombo e Ilaria Bresolin sono state premiate il 9 febbraio come vincitrici, insieme al altre scuole del Nord Italia, del concorso “Scelgo io!” indetto da “Cuore e parole Onlus”

Il video dalla classe V UE del Liceo “Teresa Ciceri” di Como. L’opera risulta tra le vincitrici del bando di selezione “SCELGO IO!”, ideato da Cuore e Parole Onlus e promosso dal Ministero dell’Istruzione nell’ambito del progetto co-finanziato dalla Commissione Europea “Generazioni Connesse II”.

La classe è tra i protagonisti del Safer Internet Day 2016, giornata mondiale per la sicurezza informatica (9 febbraio 2016, ore 9 -13, Piccolo Teatro Strehler).

L’attenzione suscitata nei ragazzi della classe verso le tematiche dei “pericoli in rete” e la visione dei filmati nonché dei materiali messi a disposizione del sito www.generazioniconnesse.it hanno convinto un gruppo di studentesse a partecipare al bando del concorso “Scelgo io!” finalizzato all’educazione tra pari sui rischi della navigazione in rete.

È stato da stimolo all’iniziativa l’aver affrontato nella disciplina curricolare Scienze umane l’argomento relativo alla nascita e alla diffusione della comunicazione attraverso i social nonché la riflessione, condotta con l’insegnante tutor del progetto, sulle regole che la governano.

I personaggi della storia a fumetti sono tutti frutto d’invenzione dei ragazzi, ma coerenti con le caratteristiche proposte dal bando per il “supernavigante”. Emma è la salvatrice di Serena e di Giovanni, apparentemente una “tagliata fuori”, nella realtà la voce della coscienza per chi è vittima (Serena) della sottovalutazione dei pericoli della rete e chi è, attraverso la rete, oggetto di persecuzione (Giovanni). Emma rappresenta, nelle intenzioni delle ragazze che l’hanno ideata, la coscienza vigile che non deve mai venire meno nella gestione delle relazioni sui social. Nel caso di Giovanni, di cui Emma è la sorella, si tratta della “testimone consapevole” del suo disagio: è lei che, in assenza dei genitori, lo invita a esprimersi, a dare corpo con le parole alle offese gratuite cui è sottoposto. Raccontare il proprio vissuto è per il fratello un gesto liberatorio, l’opportunità concreta di un approccio diverso, ma più autentico ai rapporti sociali. E’ Emma che indica a Giovanni la possibilità di uscita dall’incubo: la chiusura dei contatti perché la vita è possibile anche senza essere necessariamente connesso. Emma salva poi la compagna di classe Serena dall’adescamento di un soggetto poco raccomandabile che ha conosciuto a distanza, presentandosi, nascosta, ad un appuntamento che altrimenti potrebbe essere fatale all’amica. La funzione del “supernavigante” è in questo caso quella di aprire gli occhi a chi ama vivere in un mondo ideale sottovalutando i pericoli del reale.

La partecipazione al concorso oltre che l’occasione per dimostrare capacità di uso di un linguaggio – quello dell’immagine – non praticato dall’ordine di scuola che frequentano ha dato alle alunne l’opportunità di riflettere sugli anticorpi che la loro generazione può e deve mettere in atto per difendersi dai rischi di una navigazione, quella nei social che, spacciata come “libera”, nasconde nella realtà molte insidie.